giovedì 22 novembre 2007

FIVETEEN SECONDS



IO SU DI LEI
IL VENTO SU NOI…….
TRA PAURA E PASSIONE
Pelle su pelle …noi siamo gli amanti nel poco tempo
Prigionieri di un mondo
Che manca d’esempio io…….
Io su di lei….. la voglio sentire,,,, voglio farla tremare…
Sento che vive… ed è vita che ha chiesto
“Come tu adesso“
io per questo momento….. pagherei ogni prezzo
"Coccinella" Biagio Antonacci



Lo so è farsi male ascoltare questa melodia, queste parole, ma non riesco a non farlo. Mi sento una trottola impazzita. Ecco quello che sono, qualcosa che gira e gira e non riesce a fermarsi. Qualcuno mi fermi. Mi sento nello stesso modo di un anno fa. Stesso stato d'animo, stessi pensieri, stessa sfigatissima tristezza. L'unica cosa nuova è che mi sembra che mi si sia spezzato qualcosa dentro e non riuscire ad incollare questi due pezzi mi dilania, non mi fa avere pace. Oggi mi sono alzata quasi alle 14.00. Nessuna voglia di fare qualcosa e tutto il desiderio di rimanere sulla mia strabiliante poltrona con 400 varie posizioni in cui mettersi, sotto il plaid colorato che mi accompagna da quando sono arrivata in questa casa. Non so neanche che tempo ci sia fuori, ho ancora le imposte chiuse e non mi interessa scoprirlo. Sento di essere intossicata dal computer, sto sempre davanti allo schermo a guardare e deprimermi vedendo come il Piccolo mi abbia eliminato addirittura dai contatti msn. Beh, l'ho fatto anch'io, eliminarlo, ma non mi è stato di nessun giovamento, anzi serve a chiedermi più spesso quanto ci sia stato di vero o quanto di immaginato. Mi sembra di non essere stata abbastanza prudente nel dire o fare certe cose e soprattutto (ed è questo quello che più mi brucia) di come io abbia potuto dare tanto di me. Avrei dovuto (essendo io quella più grande) andarci più con i piedi di piombo. Forse mi sbaglio, ma mi sembra di aver sentito dire una volta a Maurizio Costanzo che più passano gli anni più i sentimenti diventano più violenti e difficili da gestire, soprattutto le separazioni. Io non so se è per lui che io sono così o se è per qualcosa che avevo già dentro e che non ho elaborato. Probabilmente questo qualcosa di non curato ha scatenato questa reazione. Mi sento apatica, non ho voglia di parlare e comunicare pensieri ed emozioni. Mi capita sovente di chiedermi chissà dov'è la persona destinata a me, chissà che starà facendo in quel momento, chissà se anche lui starà pensando le stesse cose, chissà se già lo conosco, chissà se ho sbagliato in qualcosa per cui non mi accorgo. Eppure cosa c'è di tanto esagerato nel chiedere qualcuno per cui io sia l'unico motivo di felicità e di coerenza? Qualcuno che si ricordi quando devo prendere l'antibiotico e dirmi "salute" quando starnutisco, che sa già quello che penso senza bisogno che io lo dica, che apra la porta di casa felice al pensiero di trovarmici dentro. Qualcuno che non faccia un pezzo di strada con me, ma l'intera strada. Guardo la pila di fogli da compilare per consegnarli domani a scuola e giro la testa da un'altra parte, mentre il portacenere trabocca di sigarette... dovrei svuotarlo...come è successo a me. Svuotata.

lunedì 19 novembre 2007

QUELLO CHE NON TI HO DETTO (Scusami...)

Scusami
Se quella sera sono stato troppo fragile
E non ho avuto proprio forza per resistere
Per fregarmene

Scusami
Ma la voglia di sentirti era incontrollabile
Dirti tutto in quel momento era impossibile
Era inutile

Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno, momento, perché...
perché sei fragile

Scusami
Se io non sto facendo altro che confonderti
Ma vorrei far di tutto per non perderti
Voglio viverti

Parlami
Ma ti prego di qualcosa oppure stringimi
Ho paura del silenzio e dei tuoi brividi
E dei miei limiti

Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno,
momento, perché...
perché sei fragile
e come me sai piangere

TODA JOIA TODA BELEZA


Colonna Sonora: Toda joia toda beleza (Roy Paci)
Sognami (Biagio Antonacci)
Senza parole (Vasco Rossi)



Oh my God!! Quali erano state le mie ultime parole sul post? Ecco perchè "mai dire mai". Bibi ha perso la testa quest' estate. Cotta, presa, fulminata. Non so neanche io come sia arrivata a questo punto però è così che si dice succede. Da dove comincio? Forse dall 'inizio che è meglio. Estate senza troppe aspettative e poi una mattina in spiaggia...trac! lo vedo. Beh, a dire la verità prima di lui vedo una parte del suo corpo che davvero davvero non può passare inosservata...uuhhhh se ancora ci penso a quel sedere. Comunque, il sedere si gira e mi mostra un volto davvero niente male. Non l' avevo mai visto prima e quindi lo osservo bene. Anche a lui suscito la stessa curiosità e di sottecchi ogni giorno ci guardiamo. Mi accorgo subito però della nota dolente (che dirò a breve), ma non mi aspettavo chissà che da questo incontro e quindi proseguiamo con i nostri sguardi. Brrr... Ok vado avanti. Stesa sulla battigia, bagnata dalle piccole onde fresche del mare sto lì a conversare con amici e parenti del più e del meno e dialogo con una bionda signora piuttosto affabile alla quale racconto del mio prossimo esame x l'abilitazione che dovrò fare a Pavia. La signora mi dice che è una bella città, vivibile, a misura d'uomo; insomma me la descrive quasi nei minimi particolari, poi essendo arrivata quasi ora di pranzo ci si saluta e si va via. Intanto le occhiate non venivano mai meno. Passano quasi 3 giorni così, faccio quasi amicizia con la signora che un giorno mi dice che il figlio studia a Pavia e che forse mi potrebbe essere d'aiuto, così in un battibaleno si volta e chiama: "Salvatoreeeee...." Mi volto verso la direzione della sua voce e quasi mi prende un colpo quando vedo a chi è indirizzata. Si, sederino bello si gira e risponde. Avrei voluto sprofondare, avrei voluto che un'onda mi trascinasse lontano tanto era l'imbarazzo che stavo provando. Lui si alza dal suo asciugamano col suo corpo spettacolare e si avvicina a me. Si presenta e la madre si volatilizza. Io sorrido come una deficiente mentre lui informato dalla madre del mio prossimo arrivo a Pavia comincia a dirmi com'è l'ateneo etc etc. Ohh quanto mi piaceva. Nel frattempo cercavo di tirare in dentro la pancia. Nota dolente: lui studia ancora all'università, indi più piccolo di me, ma vabbè, chissenefrega. La settimana seguente è fatta di appostamenti miei e suoi, sempre con una scusa pronta per chiacchierare 5-10 min. Insomma, per non farla lunga comincia questa conoscenza che suscita i pettegolezzi dell'ignorante gente frequentatrice della nostra spiaggia. Un giorno gli chiedo l'età: 21!!!!! Quasi mi prende un infarto. Quell'essere carinissimo ha 10 anni in meno di me! Se li porta davvero male, perchè ne dimostra 27-28. Mi cade il mondo addosso ma cerco di non mostrarlo, così quando lui mi dice: "Tu ne avrai 26-27, di meno no perchè altrimenti non potresti essere già laureata e professoressa". Io deglutisco a fatica e codarda gli rispondo: "All'incirca". Passano i giorni e ormai in spiaggia siamo quasi inseparabili, una cosa tira l'altra e ci scambiamo i numeri, fino ad arrivare ad un appuntamento vero e proprio. Credo che tante seghe mentali come le ore precedenti l'uscita e durante l' uscita non me le sia mai fatte in vita mia. Più di 10 anni sono tantiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!E perchè ho dovuto incontrare uno così carino dentro e fuori se poi non posso farci le fantasie. Poi l'euforia ha la meglio e la serata va bene, a parte il mio comportamento vergognoso nel voler passeggiare per vicoli e vicoletti per paura e vergogna che mi vedessero con lui. Io al suo posto mi sarei incazzata, ma lui non lo fa. Gli incontri continuano fino a quando una sera non scopriamo le carte e ci diciamo che ci piacciamo. Che serata. Io faccio un pò la stronza e lo bombardo di tutti i problemi relativi all'età, senza mai dirgli la verità sulla mia però. Lo metto in difficoltà, ma più per vedere quanto ci tenesse a questa cosa che per il gusto di essere stronza. Insomma, fra tanti problemi suoi (i miei me li sono risolti una notte passata in bianco nel pensare se era giusto cominciare qualcosa con quella spada di Damocle anagrafica) comincia la nostra storia. Dio che delizia quelle notti. Abbiamo un posto nostro, dove ci ritroviamo. Un posto dove se c'è uno, l'altro ne sente la presenza. Un posto al mare, con una barchetta bianca, unica spettattrice dei nostri incontri e dei nostri dolori. Lui era la mia passione, la mia voglia di vivere, di ridere, di amare. Poi la sua gioia per questo sentimento che sente lo porta a parlarne con i suoi amici che gli piazzano davanti tutti i lati negativi di una differenza d'età. Beh, i 21 anni di adesso non sono come lo erano i miei. I miei erano anni in cui pensavi che tutto si poteva fare e conquistare, dove il sogno era più bello della realtà e facevi di tutto per realizzarlo e viverlo, i loro no, i loro sono tremendamenti realisti e crudeli. Non posso dare loro tutte le colpe, perchè non mi conoscono, perchè non mi hanno mai visto nè niente, e hanno cercato di tutelare il loro amico da una possibile sofferenza. Ed è proprio con grande sofferenza che ci lasciamo perchè lui è insicuro e la differenza di età (sulla quale fra l'altro ho spudoratamente mentito dichiarando 27 anni non miei) non riesce ad accettarla. Questa separazione dura neanche una settimana, ritorniamo a vederci perchè stare lontani è pesanti e la voglia di stare insieme più forte. Intanto si avvicina il giorno della partenza (lui all'università, io al lavoro a scuola). Ci separiamo ma la sera prima della partenza ci vediamo per salutarci. Dio mio che notte è stata quella!!!! E quando non ci sono parole per descrivere una cosa è meglio non provarci neanche, si sminuirebbe. Il discorso che gli faccio è quello di non cercarmi mai più e se dovesse farlo, l'unico motivo per il quale lo deve fare è perchè davvero vuol stare con me e cominciare una storia vera, senza se e senza ma. Lo sento pochi giorni dopo e pian piano cominciamo questa storia. Ambedue impauriti per quel sentimento che ci stava prendendo la mano. Io riconosco quanto sento dentro me e capisco di esserne cotta. Mi sento legata a lui, penso a lui, mi vedo con lui, ma la paura del futuro mi soffoca e comincio ad indietreggiare e comportarmi male, mettendogli addosso le mie paure e facendolo scappare via. Non ci sentiamo più ma ci rivediamo nella città dove vive e allora inutile continuare a negare i sentimenti, gli chiedo scusa e dopo qualche giorno comincia sul serio la nostra storia. Una storia fatta di sentimento, di quel sentimento che in questo anno avevo desiderato, di affetto, di amicizia, di sintonia e di tanta tanta passione. Mi sembrava quasi di avere le ali quando stavo con lui. Nel frattempo io vado a vivere da sola e lui viene a trovarmi. Abbiamo un'incoscienza da folli e poi la sua sincerità mi spiazza e non riesco più a mentirgli. Con calma, con tutte le mie scuse gli dico la mia vera età e lo vedo sbiancare. Non mi parla per mezz'ora ed io in una stanza e lui nell'altra ci accingiamo alla delusione. Avevo pensato che anche stavolta il tempo gli avrebbe fatto metabolizzare la cosa, che il tempo gli avrebbe fatto capire cosa davvero lo faceva felice, che come stavamo quando eravamo insieme era più forte, invece gli si spezza qualcosa dentro e dopo la sua partenza mi chiama e mi dice che non è giusto quello che ho fatto, che avrei dovuto dirglielo subito perchè doveva essere una scelta ragionata cominciare una storia sapendo tutto. Mi accusa di non essere stata sincera, di avere giocato, di non avere avuto rispetto e di averlo ingannato, di essere deluso. Cerco di spiegargli che solo la paura mi aveva spinto a mentire, che volevo aspettare il momento in cui la nostra storia fosse davvero forte così da poter superare questa cosa insieme. Ma non è così, lui si convince che non è quello che vuole e che non riesce a sopportare tutta questa differenza d'età. E' finita così la nostra storia, senza nessun possibile ricorso in appello. Credo che la sua reazione sia stata esagerata, credo che la razionalità abbia avuto il sopravvento sui sentimenti, credo...tante cose brutte. Mi mancano i suoi occhi sorridermi e le ore passate al telefono a ridere, mi manca svegliarmi al suo fianco svegliata dai suoi baci. Ogni giorno quando esco da casa immagino di trovarlo fuori. Io non ho mai preteso niente da lui,non mi sono mai chiesta niente del futuro perchè quello che desideravo era vivere il presente e vivere lui. E adesso? Quando sparisce questa amarezza e questa speranza che di nuovo si sono impossessate di me? Ma perchè ho quest'età? E perchè lui ha quest'età? Se dovevamo incontrarci e stare bene insieme, perchè le cose non erano più semplici invece che così crudeli? Non è giusto, è uno scherzo che il destino si poteva risparmiare per questo mio cuore già ridotto male, perchè io sono stanca, tanto stanca di voler bene a vuoto. Io non so se mi era destinato lui, magari era solo un'altra meteora in attesa del mio pianeta, ma io non so distinguere le avventure, perchè comunque metto del sentimento. Avevo già dato una data di scadenza a questa storia, ma volevo viverla fin quando era possibile. Gli avrò forse spezzato il cuore e mi spiace.