domenica 18 maggio 2008

Ecco gli uomini

LUI Ricordo quel pomeriggio
forse era un giorno di maggio
sentivo in fondo ai pensieri bisogno d'amore ma tu
tu non c'eri.
Io l'ho incontrata per caso
mi è parso bello il suo viso
ricordo l'erba ed un prato
e il dolce sapore d'un frutto rubato.

Amore mio perdono
se t'ho scordata un momento LEI Ma non lo fare più
se son caduto nel vento però adesso non c'è più
Amore mio perdono perdono la vita mia sei tu
perdono perdono
tu sai che dopo mi pento Amore non puoi immaginare
il male che m'hai fatto
ma io ti perdono
perchè senza di te non potrei
più vivere, ti chiedo però
di essere sincero fino in fondo
e di dirmi tutta la verità,
nel nome del nostro amore,
che è l'unica ragione della mia vita

Era una sera d'agosto
e rincasare era presto
io non sapevo che fare
e avevo nel cuore la voglia d'amare.
Non l'ho incontrata per caso
ma in quel posto preciso
sull'auto i vetri appannati
i suoi lunghi capelli
io li ho spettinati.

Nico dei Gabbiani

Non so quante volte io abbia ascoltato questa canzone e più l'ascoltavo più mi veniva da ridere. Questa canzone è il manifesto della natura umana più maschile che femminile. Pietosa la spiegazione che lui dà della sua cornificazione, tragica la comprensione che lei dà al gesto di lui. Per non parlare di quanto sia ridicola la cronologia, prima un giorno di maggio nel prato e poi toh! una sera d'agosto in una macchina in un posto preciso (avevo rimorchiato una donnina facile?). Il posto era preciso o l'incontro è stato casuale? Deciditi. Sorprende che la cornuta in questione sia nella versione primaverile che in quellla estiva non c'era. Dico, questo qua ha il compagno dal pene socievole e sta sempre in giro? Cade nel vento e finisce nell'antro femminino e tu dove sei? Già, tanto lui è l'unica ragione della tua vita e basta che dica tutta la verità, l'unico cosa che dici è un "non lo fare più", sei un bimbo cattivo! Ma insomma a questo gli prende la voglia d'amare e tu stai lì a chiedere? Ma eviralo! Un eunuco in più serve a questo mondo, ci eviteremmo tante cazzate stratosferiche da sentire e vedere. Sveglia bambolina, la voglia "d'amare" agli uomini prende più sovente di quanto si pensi e guai anzichè che la donnina facile incontrino un cuore pulito che crede ai frutti rubati e ai capelli scompigliati, perchè un "non lo fare più" a chi basta? Non potresti più vivere senza uno così? Nel nome del vostro grande amore?? E dov'era stò grande amore mentre spettinava i capelli alla donnina? Non se lo ricordava neanche della tua esistenza. Cosa te ne fai di uno dalla cerniera facile???? Che quando non gli va di rincasare a casa perchè è presto e tu non ci sei, non sa che fare va a scopazzare in giro e poi chiede ovviamente perdono, tanto si suppone che lei viva in un mondo senza porte. Allora, o ti fai incollare i piedi a casa così non ha la scusa che non sei a casa e stai attenta al cambio di stagione o dai un "taglio" netto. Grazie a Dio gli anni '80 (epoca della canzone) son finiti, così come ( mi auguro) le spiegazioni abominevoli dell'uomo che tradisce perchè cade nel vento.

sabato 10 maggio 2008

POVERO CUORE (mio)

Listening: Lighthouse Family, Ain't no sunshine

Finalmente è tornato il sole in questa spesso trista regione. Non splende come il mio sole siciliano, ma almeno un pò riscalda. Anche se per me ci vorrebbe il sole dell'Ecuador per sciogliere il gelo che mi porto nel cuore. Alla fine, l'inevitabile è arrivato, alla fine il cerchio si è chiuso, non era amore a 2 ma per lui solo un calesse del quale fra l'altro non ha neanche provato ad afferrare le redini. Stupida io, stupido cuore che ancora ci prova a credere nonostante tutto. Ho passato questa settimana come spaccata in 2, una parte che cercava di svolgere il suo lavoro (immane sforzo visto che la testa non c'era) e un'altra che arrivata a casa si metteva a letto e provava a chiudere gli occhi per dimenticare. Dimenticare le parole, i sentimenti, le delusioni (innumerevoli) le false promesse. Più chiudevo gli occhi e più il cuore mi faceva male. Aprire gli occhi la mattina e realizzare quanti sbagli io abbia commesso non è facile, alzarsi e ad ogni passo sentire la vacuità di ciò che mi è stato dato in cambio è ancora più difficile. Adesso ho le prove che non vale la pena, anzi, son convinta che peggio tu possa comportarti maggiore sarà il compenso, il mondo è dei forti, ed io non lo sono mai stata, anzi forse qualche volta, ma dopo aver permesso che mi calpestassero ben bene questo muscolo che mi trovo nel torace. Quello che più mi addolora è che ad aver pagato le conseguenze di ciò è stata la mia famiglia. Poche ore fa una violenta discussione ha fatto fuoriuscire dalla mia bocca l'odio che provo nei loro confronti, li ho accusati della mia infelicità ma non è per niente vero. Io sono il risultato delle sue non-azioni e delle delusioni che mi ha inflitto. Io infelice ci sono nata, sono sicura che già nella pancia di mia madre non ero così convinta di ciò che mi aspettava fuori, tant'è che sono nata col cordone ombelicale attorno al collo, forse per evitarmi da subito le sofferenze future. Passerà anche questa, ne sono certa, come sono certa che se son venuta a questo mondo un motivo ci sarà, anche se a questa età avrei già dovuto scoprirlo. Ma poi, esiste un motivo o è tutto qui quello che mi spetta in sorte?

martedì 29 aprile 2008

LUI NON LO SA (lui)

Io non lo so
come è il mare,
senza doverci per forza affogare;
come l’amore
che ostinato si tinge di lontananza;
come il tempo che cruciale
segna solo i suoi passi,
se in una strada tutta loro
non mi fanno partecipe;
e mi dispiace;
mi dispiace davvero.
Io non so

se è destino,
se sono io
che mi avvicino a certe sensazioni,
che mi portano via.
E mi lascio sollevare,
ma ho paura
di cadere;
di farmi male;
di non sopportare,
sempre il solito
maledetto sconfinato dolore.
Io amo solo te,
inutile nasconderlo,
inutile pensare che possa fingere;
con una maschera di ilarità,
un pianto vero.
Come è difficile viverti
da lontano;
Come il sole che fugge alla luna,
ma che l’eclissi poi
trova
insieme,
uniti,
in un bagliore accecante di buio,
perché il distacco è vicino;
ed è pianto
tra la luna;
ed è fiamma e fuoco,
da quel sole che io forse rappresento,
come passione che alimento.
Io non lo so,
come sono le stelle che cadono
un attimo prima di morire.
So come sono io,
di tutti gli attimi che mi abbandono senza te.
Abbandonarsi
come simile a morire,
sparire,
scendere nel proprio inconscio,
e riflettere.
Io non lo so,
quale sarà il mio destino,
né come giungerà a me la tua luce;
sappi che lotterò per questo.
e verrò a trovarti.

mercoledì 23 aprile 2008

BILANCI

Image by : Keith Haring
Amo questa casa, amo il suo silenzio e l'amore di cui è intrisa. Comunque sia andato questo amore, ne è piena. Dovrei farlo, dovrei raccontarlo, invece tengo tutto dentro, per la paura che l'incanto finisca, per la paura che succeda quello che di norma succede in questi casi. Io non voglio dire come è stato, come è successo, come sia arrivata così tanto ad infischiarmene dei miei principi morali, ciò che voglio dire è che qualcuno forse mi ama, qualcuno forse sta mandando all'aria la sua vita per me (o almeno spero che faccia così), qualcuno mi fa vivere da 4 mesi in croce e delizia, qualcuno mi fa battere il cuore e mi fa sentire ancora bene. Qualcuno io devo dividerlo, ce l'ho a metà. Che fatica e che strazio. Non saprei dire quando ho smesso di vivere, perchè ho accettato quello che mi capita. Ma poi mi capita o lascio che capiti? So per certo di avere scoperto che fino ad ora a farmi agire è stata solo la paura. Ogni possibile storia che non è andata è stata solo per la mia paura. Paura di ricominciare un altro percorso a me ignoto, paura che finisca come sono finite le altre storie, paura di dare a vuoto. Io non so cosa mi manchi o cosa io abbia se non riesco più ad amare. Probabilmente mi son convinta di avere già amato per cui il resto che verrà non avrà più la stessa intensità e verità. Non sono forse gli altri a crearmi dolore ma io, io che troverei problemi in chiunque, io che graffio se qualcuno si avvicina, io che attacco prima di essere attaccata, io che allontano per non sentire la vicinanza, perchè vale il pensiero che "tanto prima o poi finisce lo stesso". Non importa quanto uno metta di sè, dei propri sentimenti, ma inevitabilmente quella cosa finirà, ed io sono stanca di star male, sono stanca dei vuoti a rendere. Osservo la mia casa e mi si stringe il cuore al pensiero che fra un mese e mezzo dovrò lasciarla. E lascerò qui il sentimento deluso e le aspettative. E di nuovo mi toccherà ricominciare forse da un'altra parte, forse con un'altra visione delle cose, ma di certo da sola. Non voglio dare me se tanto finirò come i panni dello Swiffer, che senso avrebbe? Esiste un uomo forte come Dio? Esiste un sentimento eterno che resiste alla noia, all'abitudine, al tempo che passa? Ma se io sono in grado di farlo e di assicurare ciò, perchè gli altri no? Perchè le paure altrui che provi a dissipare finiscono inevitabilmente col distruggere quello che tu hai faticosamente provato a costruire? Mi sono innamorata di qualcuno che non merita il mare in tempesta che mi porto dietro da quando sono nata, che non merita di guardare i miei occhi quando faccio l'amore, di qualcuno che riesce ad andare via da me nonostante il mio silenzio gli urli di non farlo. E come dice Peppe, che uomo è uno che mi lascia andare via e procrastina? In amore non vi è prudenza. Io la vedo come Riccardo di San Vittore, ha i suoi gradi l'amore e più passa il tempo e più aumentano di calore, e mai cessano. In amore ( se tale è) non riesci a fare a meno dell'altro, della sua presenza e se riesci in questi momenti a ragionare vuol dire che amore non è, e a me non è permesso usare la macchina della verità e non accetto più rischi.