mercoledì 23 aprile 2008

BILANCI

Image by : Keith Haring
Amo questa casa, amo il suo silenzio e l'amore di cui è intrisa. Comunque sia andato questo amore, ne è piena. Dovrei farlo, dovrei raccontarlo, invece tengo tutto dentro, per la paura che l'incanto finisca, per la paura che succeda quello che di norma succede in questi casi. Io non voglio dire come è stato, come è successo, come sia arrivata così tanto ad infischiarmene dei miei principi morali, ciò che voglio dire è che qualcuno forse mi ama, qualcuno forse sta mandando all'aria la sua vita per me (o almeno spero che faccia così), qualcuno mi fa vivere da 4 mesi in croce e delizia, qualcuno mi fa battere il cuore e mi fa sentire ancora bene. Qualcuno io devo dividerlo, ce l'ho a metà. Che fatica e che strazio. Non saprei dire quando ho smesso di vivere, perchè ho accettato quello che mi capita. Ma poi mi capita o lascio che capiti? So per certo di avere scoperto che fino ad ora a farmi agire è stata solo la paura. Ogni possibile storia che non è andata è stata solo per la mia paura. Paura di ricominciare un altro percorso a me ignoto, paura che finisca come sono finite le altre storie, paura di dare a vuoto. Io non so cosa mi manchi o cosa io abbia se non riesco più ad amare. Probabilmente mi son convinta di avere già amato per cui il resto che verrà non avrà più la stessa intensità e verità. Non sono forse gli altri a crearmi dolore ma io, io che troverei problemi in chiunque, io che graffio se qualcuno si avvicina, io che attacco prima di essere attaccata, io che allontano per non sentire la vicinanza, perchè vale il pensiero che "tanto prima o poi finisce lo stesso". Non importa quanto uno metta di sè, dei propri sentimenti, ma inevitabilmente quella cosa finirà, ed io sono stanca di star male, sono stanca dei vuoti a rendere. Osservo la mia casa e mi si stringe il cuore al pensiero che fra un mese e mezzo dovrò lasciarla. E lascerò qui il sentimento deluso e le aspettative. E di nuovo mi toccherà ricominciare forse da un'altra parte, forse con un'altra visione delle cose, ma di certo da sola. Non voglio dare me se tanto finirò come i panni dello Swiffer, che senso avrebbe? Esiste un uomo forte come Dio? Esiste un sentimento eterno che resiste alla noia, all'abitudine, al tempo che passa? Ma se io sono in grado di farlo e di assicurare ciò, perchè gli altri no? Perchè le paure altrui che provi a dissipare finiscono inevitabilmente col distruggere quello che tu hai faticosamente provato a costruire? Mi sono innamorata di qualcuno che non merita il mare in tempesta che mi porto dietro da quando sono nata, che non merita di guardare i miei occhi quando faccio l'amore, di qualcuno che riesce ad andare via da me nonostante il mio silenzio gli urli di non farlo. E come dice Peppe, che uomo è uno che mi lascia andare via e procrastina? In amore non vi è prudenza. Io la vedo come Riccardo di San Vittore, ha i suoi gradi l'amore e più passa il tempo e più aumentano di calore, e mai cessano. In amore ( se tale è) non riesci a fare a meno dell'altro, della sua presenza e se riesci in questi momenti a ragionare vuol dire che amore non è, e a me non è permesso usare la macchina della verità e non accetto più rischi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero io non riesco a leggere più queste parole. Non è possibile che non ti sia dato un pò d'amore a te che ne hai tanto da dare. Un'altra persona sbagliata? Come faccio a dirti che comunque è un'esperienza? Sono comunque esperienze dolorose e non so quanto tu possa imparare da queste. Vorrei poterti evitare tutto ciò, ma tu sei tu ed io che posso fare? Ti voglio bene. Tanto.

Anonimo ha detto...

Di certe esperienze nella vita è meglio farne a meno, perchè ti lasciano addosso solo tanto cinismo e sfiducia. Ma la tua autoironia? Non leggo neanche più quella.

Anonimo ha detto...

...se ho capito bene è uno che è una esperienza sbagliata per tante..ci deve provare sempre e comunque passando anche su sofferenze e malattie...ti ripeto è un anaffettivo...se è quello che penso io....