sabato 10 maggio 2008

POVERO CUORE (mio)

Listening: Lighthouse Family, Ain't no sunshine

Finalmente è tornato il sole in questa spesso trista regione. Non splende come il mio sole siciliano, ma almeno un pò riscalda. Anche se per me ci vorrebbe il sole dell'Ecuador per sciogliere il gelo che mi porto nel cuore. Alla fine, l'inevitabile è arrivato, alla fine il cerchio si è chiuso, non era amore a 2 ma per lui solo un calesse del quale fra l'altro non ha neanche provato ad afferrare le redini. Stupida io, stupido cuore che ancora ci prova a credere nonostante tutto. Ho passato questa settimana come spaccata in 2, una parte che cercava di svolgere il suo lavoro (immane sforzo visto che la testa non c'era) e un'altra che arrivata a casa si metteva a letto e provava a chiudere gli occhi per dimenticare. Dimenticare le parole, i sentimenti, le delusioni (innumerevoli) le false promesse. Più chiudevo gli occhi e più il cuore mi faceva male. Aprire gli occhi la mattina e realizzare quanti sbagli io abbia commesso non è facile, alzarsi e ad ogni passo sentire la vacuità di ciò che mi è stato dato in cambio è ancora più difficile. Adesso ho le prove che non vale la pena, anzi, son convinta che peggio tu possa comportarti maggiore sarà il compenso, il mondo è dei forti, ed io non lo sono mai stata, anzi forse qualche volta, ma dopo aver permesso che mi calpestassero ben bene questo muscolo che mi trovo nel torace. Quello che più mi addolora è che ad aver pagato le conseguenze di ciò è stata la mia famiglia. Poche ore fa una violenta discussione ha fatto fuoriuscire dalla mia bocca l'odio che provo nei loro confronti, li ho accusati della mia infelicità ma non è per niente vero. Io sono il risultato delle sue non-azioni e delle delusioni che mi ha inflitto. Io infelice ci sono nata, sono sicura che già nella pancia di mia madre non ero così convinta di ciò che mi aspettava fuori, tant'è che sono nata col cordone ombelicale attorno al collo, forse per evitarmi da subito le sofferenze future. Passerà anche questa, ne sono certa, come sono certa che se son venuta a questo mondo un motivo ci sarà, anche se a questa età avrei già dovuto scoprirlo. Ma poi, esiste un motivo o è tutto qui quello che mi spetta in sorte?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Possibile che li trovi tutti tu quelli che non capiscono nulla di ciò che hai da dare? Possibile che io debba sentirti sempre peggio? Comunque quello che penso l'ho scritto nel post sotto.

Anonimo ha detto...

...io non so se questa tua analisi sia completamente giusta, sai?

Anonimo ha detto...

Adesso gli anonimi sanno cos'è giusto o sbagliato? Comincia col darti un nome.

Anonimo ha detto...

Esiste il motivo, solo che probabilmente devi aspettare un pò di più e conoscere gente sbagliata prima di arrivare a quella giusta. Abbi fede.

Anonimo ha detto...

...nessun anonimo, sono il soggetto della tua dissertazione e mi conosci bene...

BIBI ha detto...

@Paola: Dici che è così? Ne dubito fortemente.
@Anonimo: Ah, pensavo ti chiamassi in un altro modo. E' il tuo terzo nome? Dopo clandestino ovviamente.

Anonimo ha detto...

Ti leggo provenendo altrove, da altre letture, da giroscopi diversi. Secondo quell'empatia che a trati c'accomuna tutti, pur ignorando tutto, pur non sapendo niente, le tue frasi mi hanno bucata. Figlia di una retorica che può non servire a nulla, ma che qualcosa di vero invero racconta, resto convinta che il Come, non il Cosa si superi in questo tratto chiamato vita sia importante. Buche, scivoli, trappole, strappi e cuciture, in amore ed ovunque. Resistere e resistergli, nella sfortuna, nella buona sorte. Ma quel velo -che si fa drappo pesante- di pessimismo che chiami innato resta un'arma a prescindere. Un'arma contro. Inversa a te, a chi ti sta accanto. Perché essere inconsolabili è il più brutto dei mali.
In punta di piedi, un saluto leggero.

Anonimo ha detto...

"clandestino" ma ostentato è una cosa che a lui è sempre piaciuta tanto...credimi.....