martedì 16 gennaio 2007

CHE ARRIVI IL NUOVO (?) GIORNO

Image by: James Christoph

Si! Stamattina mi sono svegliata ed andava bene. Ho pure fatto un mezzo sorriso, e non perchè sia cambiato qualcosa, ma perchè un lungo esame introspettivo, mi ha fatto rendere conto, che non ne valeva la pena. Insomma, chi me lo fa fare se un individuo non apprezza o si fa mille seghe mentali se io sono così carina nelle mie cose e nei miei gesti? E' solo un problema suo, ed io mi sono autoconvinta che le cose cambieranno presto per me (deve essere così!). Mi aspetto di star bene e raggiungere i miei obiettivi (che ancora non son ben definiti però). Certo, quel sapore amaro in bocca ancora lo sento, ma sparirà, e nel frattempo riprendo la mia vita. Appena alzata,mi hanno accompagnata gli stessi gesti : apro gli occhi ben bene, accendo il computer mentre velocemente corro in cucina a prepararmi un caldo cappuccino, brontolo un "che palle" a mia madre che mi dice di disfare l'albero di Natale perchè se mi crogiolo ancora un pò arriva Pasqua. Ritorno in camera e piazzata davanto lo schermo, leggo le mie mail (certo, un pò ho sperato di trovare un'altra certa mail, ma non è stato così grave stavolta), mi accerto di qualche nuovo post sul blog di Tolly, controllo l'oroscopo di Brezsny, invio qualche sms di buongiorno e son contenta così. Mi chiudo a doppia mandata in bagno e inizio il mio lungo rituale di messa a punto, con una tonificante doccia e tutte quelle adorabili (quanto dispendiose) cremine che mi fanno sentire più figa (lo so, mi ci vuole poco a sentirmici). Eccole di nuovo le mie giornate tipo; un pò mi erano mancate, vista l'ansia e la disillusione di questi ultimi 15 giorni. Alla fine, l'idea carina del caffè e dei cioccolati, è stata quasi scambiata per un pacco bomba. Il Capitano però ha sorriso, ed io ho sorriso perchè forse ha perdonato la mia mail dove gli dicevo cosa pensavo di lui (Tolly la equivale ad un calcio nelle palle ed una padellata nelle gengive). Non ho ottenuto molto, anzi proprio nulla, a parte un sentito grazie e sue insicurezze. E' lì che mi son chiesta se fosse il caso di andare avanti, se il gioco valesse la candela, e ne ho evinto che non è così. Non posso costringere la gente a vivere o vedere le cose per come le vedo io. Adesso basta, cambiamo musica, e metto su quella che piace a me. Ma come dice Tolly, "aspetta, aspetta, aspetta, non è tutto così irrimediabilmente chiuso, anzi mi pare che..." Tanto lo sai che non ti credo,vero Tolly? Se poi però mi dovessi sbagliare, è ancora meglio. Di certo però non me ne starò più a morire dietro a qualcuno che nonostante mi riconosca come sua donna ideale, non riesce a far nulla per arrivare al punto di un inizio. Ma scherziamo? O Capitano, questo titolo te lo hanno dato all'accademia di Topo Gigio? Usala la testa, ma soprattutto i sentimenti. Da adesso non mi riguardi più, a meno che tu non sappia prendere la tua vita in mano e cominciare qualcosa con me, senza se e senza ma. Io vado avanti, perchè tante cose aspettano di essere intraprese da me, e chissà, magari mi renderanno felice! Perchè quanto prima come dice Ally, arriverà la mia primavera.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sapore di rinuncia?

Anonimo ha detto...

E nooo. Perchè getti la spugna? Non dovresti provarci ancora un altro pò? Qualche altro scossone non riesci a darglielo? Dico, come faranno certe donne a far capitolare alcuni uomini in poco tempo? Bibi, le hai davvero provate tutte?

Anonimo ha detto...

Forse doveva andare così. Non saprei che dire. Però avevo immaginato che sarebbe nata una bella storia fra di voi.

Anonimo ha detto...

Non è una cosa facile vivere due storie allo stesso tempo. Probabilmente stò tizio si sarà fatto tante di quelle domande che alla fine ha preferito continuare una cosa già conosciuta e ben avviata che intraprendere l'ignoto. Neanch'io saprei cosa dire, a parte che noi uomini siamo molto spesso dei conigli.

Anonimo ha detto...

Posso chiederti quanto stai male da 1 a 10? Perchè credo nonostante ciò che provi a scrivere, che dentro hai un forte malessere. Questo mi pare derivi da una situazione di incompletezza. Una situazione che ti è stata impedita di vivere.