venerdì 15 dicembre 2006

ARE YOU LONESOME TONIGHT?

Image by Jason Brooks

Sta albeggiando. Nonostante i neri nuvoloni che ricoprono il cielo noto le prime luci. Neanche questa notte ho dormito, i pensieri e soprattutto i ricordi non mi danno tregua. Pensavo di aver chiuso a quadrupla mandata il cassetto dei ricordi, ma forse è talmente pieno che ogni tanto qualcuno sbuca fuori e mi rovina la notte, o forse è passato troppo poco tempo per riuscire a soffrire meno. La buona Ally mi ha spiegato la sua teoria dei sei mesi, secondo cui la vita è fatta da scansioni di sei mesi dopo i quali cambiano le cose. Quindi fra due mesi la mia vita dovrebbe subire qualche cambiamento. Non si può fare un po’ prima? Tipo oggi o al più tardi domani? Sono stanca di questa routine massacrante di non-eventi. Ally è stata un dono inaspettato che la vita ha serbato per me. Non pensavo di poter trovare un’amica, di quelle che ti dicono le cose per come stanno e nello stesso tempo ti tendono la mano per non farti precipitare più in basso di dove ti trovi. Non pensavo di trovarne una perché per esperienza ho sempre poco creduto nell’amicizia. Nel corso dei miei 30 anni, gli amici veri si sono rivelati squallide fotocopie di amicizia, per cui che senso aveva fare un po’ di strada con loro? Meglio ognuno per i fatti suoi. Mi auguro di non dover mai ricredermi su Ally, e soprattutto di non venir ferita un’altra volta. Ne ho troppi di tagli sanguinolenti da curare. Ho trascorso la notte parlando sul messenger con un amico (?), che naturalmente non ho mai visto, ma con il quale si è creata una grande intesa. E’ una delle 3 persone che mi fa ridere di cuore, ed è una gran cosa se succede questo dalla lettura del display del pc. Comunque, ho fatto una scoperta parlando con lui che poco mi è piaciuta. Ed è stato lui a farmene accorgere, dal modo in cui parlavo e dal tono con cui gli chiedevo le cose. Ho realizzato che mi sento sola e mi vergogno a dirlo. Sono sempre stata un tipo solitario, cioè, non è che ami stare da sola, ma spesso e volentieri mi prendono quei giorni in cui non mi va di vedere e parlare con alcuno. Voglio degli spazi in cui restare un po’ sola con me stessa. Solo che da un po’ mi sono accorta che sola ci sto troppo spesso e male. Non mi piaccio più neanch’io probabilmente. Io mi piaccio quando sto con gente che mi piace e con la quale so relazionarmi e venir fuori. E dov’è finita questa gente? Ho pochissime persone con le quali parlo senza segreti, ma talmente poche che le conto sulle dita della mano, solo una mano però! Sarà l’età, sarà la batosta presa mesi addietro (di cui sinceramente avrei fatto volentieri a meno, ma gli uomini sono strani oltre che str…), sarà che veramente sono sola fisicamente. Mi vedo sempre più frequentemente girovagare per casa e osservare le cose intorno a me e non trovare motivi o emozioni per dare una smossa a questa vita che sta diventando uno strazio da vedere e da vivere. Eppure ci sarà un modo o un’illuminazione in grado di cambiare lo stato delle cose?! Dopo mesi mi piace uno e che faccio? Non trovo il coraggio di mostrarmi, e passo le notti a immaginare come potrebbe essere e cosa potrebbe succedere. Vigliacca Bibi! E questa non sono io, non è da me questo stato catatonico, perché lo so bene che questa non è la mia vita, è l’ombra della mia vita. Guardare dalla finestra le gocce di pioggia che rigano i vetri è una visione poetica ma angosciante, e sto da troppo tempo alla finestra a guardare la vita, invece di viverla, come si richiede alla mia età, alla mia condizione e al mio carattere. Forse dovrei mettere le mani nei buchi della corrente elettrica per darmi una smossa. Accendere la sigaretta e osservare come lentamente brucia è il passatempo più eccitante al momento per me. L’unica novità delle mie giornate riguarda come verrà il cappuccino dopo aver versato la bustina già pronta, se avrò messo troppo latte o la temperatura è alta. Fisso inebetita le lucine dell’albero di Natale e mi commuovono. Dentro ho voglia di gioia, di peccati e di allegria. Tutte le giornate scorrono noiosamente uguali, talmente uguali che sembra sia passato un unico giorno da quattro mesi a questa parte. Trascorro più tempo davanti il display del computer che con persone in carne ed ossa. Bisognerebbe mettere il naso fuori di casa e buttarsi nella mischia. E anche lì ci vuole coraggio. Nella vita ci vuole coraggio per troppe cose, ed io sto diventando un po’ codarda. Magari saranno stati tutti questi anni passati col codardo per eccellenza ad avermi contagiata, o magari sono veramente depressa. Bastardissimo ragioniere.
Cuore lo dimenticheremo!
Tu e io stanotte!
Tu dimentica il calore che ti ha dato,
io scorderò la luce!

Quando avrai finito, te ne prego,
dimmelo, così che io cominci!
Presto, presto! Potrei pensare a lui
mentre tu perdi tempo!
EMILY DICKINSON

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Tristeeeezzaaaaaaaa per favooreee va viiiiaaaaaaaaaaaa. Dai Bibi, respira un d'aria di Natale e ti sentirai un pò meno triste. Su, forza!

Anonimo ha detto...

Se come scrivi tu le luci di Natale ti commuovono, non sei morta dentro come vuoi far sembrare. Io non credo che la vita ti sorrida davvero così poco, forse perchè non la guardi e non ti accorgi che c'è. Magari adesso non la trovi attraente, ma non è proprio così vero che il destino agisce per i fatti suoi, una botta gliela dobbiamo dare pure noi. Leggerti fa allo stesso tempo bene, ma a volte è anche un pò pesante, perchè anche io attraverso di queste fasi apatiche, e mi aggrappo con tutte le mie forze ad ogni barlume che mi distoglie dai brutti pensieri. Se per te in questo momento, il tuo barlume ha una divisa, non vedo perchè non tentare, più di quello che dici che hai perso, che puoi perdere?la faccia?e allora?che ti frega?almeno per un pò avrai sognato e dimenticato.In bocca al lupo e continua a trasmettermi i tuoi sentimenti come fai. Io mi aspetto di vedere un post dove ci racconti che hai fatto qualcosa per conoscerlo!

Anonimo ha detto...

Che brutta bestia l'apatia!E la tristezza cronicheggiante non fa sperare nulla di buono. A sperare si rimane disillusi,quindi?Rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorarci su.

Anonimo ha detto...

Ma ci fai sesso online col tuo contatto di msn?Scusa la domanda, ma a una certa ora della notte, le parole importano fino ad un certo punto, credo che conti pure altro.Sbaglio Bibi?

Anonimo ha detto...

X Cavaliere Solerte: non ti sembra di farti un pò di fatti non tuoi? Ad una certa ora della notte come dici tu, non si fa solo sesso, ma ci si può scambiare anche emozioni in un altro senso. Si vede proprio che sei un uomo!

Anonimo ha detto...

Cambia qualcosa se faccio o meno sesso? Certi impulsi vanno in un senso, mentre i sentimenti vanno in un altro. Certe cose non si spiegano e il più delle volte quando vorresti spiegazioni non te le danno, quindi fai da te. Il mio istinto indossa una divisa, le mie notti sono spesso torinesi e il mio cuore ha una bella mano che continua a governarlo, nonostante tutto.