domenica 3 dicembre 2006

Le acque chete rompono i ponti

Image by: Martha Rich

In qualche posto, in un non precisato luogo del mondo è successo che lui ha detto a lei: “Non so cosa mi sia preso, ma so che c’è qualcosa che non va. Come fai a non sentirlo anche tu?”
E lei: “A cosa ti riferisci? Cosa vuoi dirmi? Mi stai lasciando?”
Lui: “Ti ho appena detto che non capisco cosa mi stia succedendo. Non so più che cosa voglio e non voglio che tu rimanga coinvolta in questo mio malessere”.
Lei: “Sei impazzito? Mi fai paura. Io non capisco, non so che dire per evitare che tu faccia quello che immagino. Io ti amo, come puoi pensare che mi possa risultare facile lasciarti andare senza far nulla?”
Più di un’ora dopo, lui ha sbattuto la porta ed è andato via mentre lei, sprofondata nel divano, piange tutte le sue lacrime, sperando che quella notte passi presto e la mattina dopo lui torni dicendole che aveva pensato e che aveva capito che non voleva separarsi da lei.
Ciò che invece succede è che lei chiama una sua amica, quella più dolce, quella che si è sempre meno esposta, e in lacrime le racconta quello che è successo. L’amica si precipita da lei.
Lei la supplica di parlare con lui, di farlo ragionare, di provare a vedere se lui è davvero convinto di quello che dice. L’amica accetta, perché è sempre stata una persona solerte, pacata, buona e disponibile. Passano alcuni giorni e l’amica solerte e buona comunica all’amica fiduciosa che sì gli ha parlato, ma che lui non prova più niente per lei. L’amica piange e si dispera ma ringrazia di cuore lo stesso quella saggia ragazza che ha provato a farli riappacificare. Una settimana dopo per riuscire a svagarsi, esce e va a fare un giro in centro. E chi incontra? L’amica buona con il suo ex, mentre passeggiano mano nella mano. Lei si sente tradita, offesa e senza pensarci su li affronta ambedue. L’amica “buona” non dice una sola parola, ma non ha più l’aria così pacata e disponibile che ha sempre avuto. Il ragazzo è imbarazzato e rincorre l’ ex dopo che questa ha schiaffeggiato l’ amica. Prova a spiegarle che ha avuto bisogno di lei, che voleva cercarla, ma che una sera lei si è presentata e gli ha fatto capire che loro due non erano fatti l’uno per l’altra e troppe cose li dividevano. Per lei lasciarsi era stata una cosa giusta. Le racconta che si erano visti anche la sera seguente, che l’amica “così buona” gli ha manifestato il suo palese interesse e lui ha ceduto. Lei lo guarda nauseata e corre a casa. Si sente umiliata ma ciò che le risulta pesante da sopportare è il tradimento di quell’amica che non ha mai ritenuto capace di una cosa simile, quell’amica dall’aspetto di un’ameba, che mai è voluta stare al centro dell’attenzione, vivendo di luce riflessa. Stiamo attenti, i proverbi non sbagliano mai. C’è da imparare e c’è da stare a pensarci tante volte quando nella nostra vita abbiamo una persona simile, perché ciò che si nasconde dietro è un viscido sciacallo pronto ad azzannare, approfittando del momento giusto. L’acqua cheta è una persona che non è mai stata interessata a noi, ma a quello che avevamo, rosicando delle nostre occasioni e invidiando la nostra vita. Una vita che loro non riescono a farsi perché non ne hanno la consistenza, così, sono pronte ad aspettare al varco una debolezza umana per rubare ciò che ci appartiene, per mostrare che il loro altruismo è solo un egoismo ben mascherato. Eh si, le acque chete rompono. E non solo i ponti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pensavo che il mio caso fosse un fatto quasi raro, ma il post dice che è un po’ comune. La mia storia di quasi 2 anni è finita con il colpo di grazia che le ha dato la mia amica. Non era quella del cuore, ma la frequentavo spesso. Ho una tale rabbia che a distanza di un anno quando ci penso li ucciderei tutti e due. E mi viene ancora più rabbia se penso che a lui avevo da poco regalato il navigatore satellitare per la macchina, perché viaggiando spesso l’ho trovato utile e carino. Adesso se lo godrà con lei; spero che gli scoppi in faccia a tutti e due, o che invece di condurli in qualche posto romantico, li porti “a quel paese”!

Anonimo ha detto...

Conosco i lavori di Marta Rich, e mi pare che in questa ilustrazione, si spiega bene quello che un'acqua cheta fa: bacia lei tirandosi appresso l'uomo, che infatti ha gli occhi aperti, forse perchè tutto immaginava che quello.